Presentazione
Vent'anni di Istituto
L’Istituto di Studi Comunisti Karl Marx – Friedrich Engels nasce nel maggio 1992 ad opera di un gruppo di operai e lavoratori comunisti, in opposizione al repentino abbandono del campo del movimento operaio -uno stracciarsi le vesti- da parte di intellettuali ed accademici, che pur fino ad allora si erano professati comunisti e marxisti, sia pure molto a modo loro e con il chiaro intento di alzare la bandiera del marxismo in quanto scienza del proletariato nella sua lotta da classe subalterna a classe egemone e dirigente.
L’Istituto sorge in netta e totale e radicale rottura con la tradizione affermatasi dagli inizi degli anni Sessanta che salda Marx ad Hegel, l’hegelismo, la Filosofia, ecc. Riafferma invece il saldo rapporto del marxismo con le scienze naturali e sociali.
In questo quadro l’Istituto ha privilegiato la tematica dello sviluppo scientifico e tecnologico ed i problemi e le sfide che essi pongono ed alla luce del marxismo, ossia del materialismo dialettico e storico, leggere, interpretarli e arricchire il materialismo dialettico e storico alla luce di questi sviluppi, come Engels e Lenin hanno indicato fino alla noia.
Nasce da qui l’elaborato teorico dell’Istituto: Bioetica, Genetica, Scienza Medica, Lo sviluppo scientifico e tecnologico e la Scienza della Politica, Democrazia, Scudo Stellare, Centralità Operaia e sviluppo scientifico e tecnologico, Comunicato sulla Ricerca Scientifica, ecc. La stessa lettura del ruolo dell’Armata Rossa nella 2° guerra mondiale poneva al centro lo sviluppo scientifico e tecnologico.
Questa strada ci ha consentito di comprendere il baratro nel quale le forze comuniste si trovano, lo stato di assoluta e totale incapacità di condurre la lotta per la trasformazione ed il socialismo, giacché essi si ostinano ad utilizzare un apparato teorico, categoriale e strumenti politici totalmente obsoleti, che lo sviluppo scientifico e tecnologico ha ridotto ad un ammasso di ferraglia arrugginita, buona solo per il museo delle antichità.
Una particolare attenzione l’Istituto l’ha dedicata a due temi:
l’Urss e l’analisi delle classi in modo specifico: il proletariato e la piccola borghesia.
In questi anni l’Istituto ha teso, inoltre, ad organizzare incontri, convegni sulla teoria marxista con corsi di formazione teorica.
A partire dal suo 2° Congresso l'Istituto pone al centro 4 temi:
centralità operaia, Europa, marxismo e scienze naturali e alcune questioni di teoria.
L’ultimo punto riguarda due questioni in modo particolare:
lo sviluppo scientifico e tecnologico – mercato del lavoro e teorie del plusvalore;
lo sviluppo scientifico e tecnologico e la teoria marxista ( Marx, Engel e Lenin ) della questione agraria.
Negli ultimi anni abbiamo scelto di aggiungere ai lavori teorici più corposi anche la forma di “Lettere dell'Istituto” per affrontare in modo sintetico alcuni dei principali temi che via via si vanno ponendo ai quadri operai nel tentativo di fornire loro strumenti agili di interpretazione della realtà politica, culturale, economica nella quale agiscono. Le “Lettere” costituiscono punti di analisi ma anche momenti di apertura di dibattito, fondamentali per una ripresa dell'attività dei quadri operai stessi.
A partire dal 2005 abbiamo iniziato un'attività di formazione quadri (Corsi Teorici) ponendo al centro i temi del Lavoro, Scienza della Politica, Logica, Storia d'Italia. Ancora, con questa iniziativa, l'Istituto indirizza le proprie forze per la formazione di quadri operai all'altezza delle sfide dei tempi; per una autonoma e rigorosa visione di classe dei processi che sappia accompagnare la più generale fase di transizione da una società ad un'altra.
All'interno di questo quadro si è voluto aprire una forte riflessione sulla “Bolognina” quale autentico macigno sulla via della ripresa delle forze comuniste e progressiste in Italia ed in Europa.
In questi venti anni ci siamo confermati nella giustezza della scelta strategica compiuta.
Le forze comuniste permangono in uno stato di inferiorità e subalternità teorica, ideologica alla borghesia. Non sono in grado di articolare alcun ragionamento sia sulle questioni teoriche della Bioetica, della Genetica, della Scienza Medica né su quelle della Scienza della Politica e meno che mai su Europa, processo europeo, non diversamente le problematica del Mercato del Lavoro e dell’immigrazione. Esse non sono in grado di proporre una lettura di tali questioni alla luce del metodo, della teoria e delle categorie della scienza del proletariato, ma si limitano ad “ un capovolgimento” assai poco critico di quanto organi di stampa più o meno “ radical” scrivono e riportano.
Questi venti anni ci hanno altresì confermato dei nostri, come Istituto, tremendi ritardi e del pesante gap che ci attanaglia rispetto alle reali esigenze dell’elaborazione della teoria e della tattica in grado di reggere le sfide dei tempi.
ISTITUTO DI STUDI COMUNISTI
" Karl MARX FRIEDRICK ENGELS "
P R O C L A M A
La società è irrimediabilmente dilaniata dalla contraddizione che vede opposte le moderne forze produttive ai rapporti di produzione capitalistici dominanti.
La società è irrimediabilmente dilaniata dalla lotta che vede opposta la vecchia società alla nuova società, che già prorompe da ogni poro dell'antico regime capitalistico.
E' indubbio che assistiamo ad una pesante offensiva dell'idealismo filosofico e ad un altrettanto arretramento del materialismo.
Si tende a mettere in discussione le più elementari verità scientifiche e le più elementari acquisizioni materialistiche.
Si affermano linee e tendenze, concezioni e teorie irrazionalistiche che si imperniano attorno al misticismo, con forme non secondarie di fanatismo religioso e settarismo dottrinario, che avvelenano le coscienze degli uomini, delle donne e dei giovani. Ma la coscienza civile e culturale degli uomini del 2000 è una coscienza materialistica per cui si tende a presentare queste teorie e concezioni sotto una veste scientifiche, al fine di darvi razionalità e sostanzialità teorica. Di qui le più acrobatiche mistificazioni, le più sofisticate manipolazioni delle più elementari verità e dei più elementari dati.
Tutto questo comporta - e la vita civile, sociale e culturale di questo ultimo decennio è lì a comprovarlo - un imbarbarimento nella cultura, nella ricerca scientifica e negli stessi rapporti tra gli uomini.
L'idealismo è sempre portatore della barbarie e del più meschino oscurantismo. Più una classe dominante si abbarbica attorno all'idealismo e più sottoscrive la sua fine prossima, più sottoscrive la
sua totale incapacità di gestire e dirigere i processi della vita economica, sociale e civile degli uomini, più sottoscrive la sua incapacità di dominare le moderne forze produttive, che le si rivoltano contro.
La forma più eclatante e pericolosa di questo idealismo è rappresentato dalle teorie religiose, e tra queste dal cattolicesimo, che tende a presentarsi come risposta all'esigenza di idealità degli uomini.
La classe dominante dinanzi alla pesante crisi che oppone le forze produttive ai rapporti di
produzione capitalistici arretra, abbandona le sue più radicate convinzioni e nel tentativo disperato di difendere la sua proprietà privata si dà in braccio a quelle teorie irrazionalistiche che più e meglio le consentono di resistere all'assalto delle forze produttive per una nuova società.
Gli stessi suoi intellettuali pur di convinta fede materialistica arretrano, intimoriti dall'incedere tempestoso ed al tempo stesso maestoso delle forze produttive, incapaci di capire, gestire o controllare questo incedere arretrano e si rifugiano nelle teorie idealistiche, più o meno ammantante
di scientificità. Essi sostituiscono alla lotta che vede opposte le forze produttive ai rapporti di produzione capitalistici dominanti, la battaglia per i valori della società capitalistica, facendone valori eterni, universali.
Ci facciamo carico noi operai di alzare la bandiera del materialismo e di difendere l'intero
patrimonio teorico, culturale e civile del materialismo nella piena convinzione che sempre il progresso civile, sociale, economico e culturale degli uomini è avanzato nella lotta contro l'idealismo.
Rivendichiamo la piena validità e scientificità dell'elaborato di tutta la corrente materialistica da
Eraclito, Democrito fino a Averroè, Bernardino Telesio, Giordano Bruno, Galilei, Newton, Giannone, Lavoiseur,.... Einstein.
Neghiamo qualsiasi valore sociale, umano, civile all'idealismo ed alle teorie religiose in particolare. Esse sempre si sono opposte con il terrore materiale e spirituale al progresso scientifico
e sociale dell'umanità. Esse sono portatrici, invece, del più spietato fanatismo, del più bestiale imbarbarimento dei rapporti tra gli uomini. Sempre nella storia quando queste teorie hanno dominato una società, questa si è caratterizzata per l'individualismo sfrenato, per il servilismo ed il più ottuso oscurantismo culturale, oltreché per il più brutale e sfrenato sfruttamento. Con un pesante cappa ideologica hanno oppresso e violentato le coscienze, giungendo fino agli eccidi più mostruosi ed ai più efferati delitti.
Rivendichiamo la correttezza scientifica che il pensiero è determinato dalla materia e quindi la correttezza scientifica dell'ateismo come concezione e metodo di intendere e trasformare la pratica sociale degli uomini.
Prendiamo qui l'impegno e l'onere di rilanciare in tutta la sua pienezza nella società civile la corrente materialistica e di lavorare per una forte coscienza materialistica contro la barbarie e l'asservimento delle coscienze.
Maggio 1992
ISTITUTO DI STUDI COMUNISTI
“ KARL MARX - FRIEDRICK ENGELS”
S T A T U T O
E' costituita con sede in Napoli,
un'associazione denominata
" ISTITUTO DI STUDI COMUNISTI
' KARL MARX - FRIEDRICK ENGELS ' ".
ARTICOLO 1.
L'Istituto è una libera associazione che nasce con lo scopo di promuovere:
a) la conoscenza attraverso lo studio del marxismo: strumento critico d'indagine e di trasformazione della realtà;
b) lo studio e la conoscenza della realtà economica, politica, sociale, storica e culturale contemporanea attraverso il metodo di analisi marxista.
A questo fine promuove ed organizza:
1. corsi di studio del marxismo;
2. gruppi di studio interdisciplinari per l'approfondimento
teorico;
3. seminari, convegni, giornate di studio atti a favorire
la libera circolazione degli elaborati.
Su tutti gli elaborati l'ISTITUTO esercita tutti i diritti di proprietà.
L'ISTITUTO promuove, infine, iniziative editoriali.
La rivista " ANNALI " è l'organo dell'ISTITUTO a pubblicazione annuale ove vengono raccolti gli studi e gli elaborati dell'ISTITUTO.
ARTICOLO 2.
L'ISTITUTO indirizza i suoi sforzi prevalentemente nella direzione di formare quadri intellettuali proletari sulla base del marxismo.
ARTICOLO 3.
L'ISTITUTO non ha fini di lucro.
L'attività prestata dai soci nell'àmbito dell'ISTITUTO si intende prestata a titolo gratuito.
Qualsiasi provento finanziario ottenuto dal socio in rappresentanza dell'ISTITUTO è di proprietà esclusiva dell'ISTITUTO.
Qualsiasi provento finanziario da pubblicazione ottenuto dal socio per lavori svolti con o per l'ISTITUTO è di proprietà esclusiva dell'ISTITUTO, e comunque, e sempre, il socio ne deve ottenere preventiva autorizzazione dal Consiglio di Presidenza.
Il Consiglio di Presidenza appronterà tutti gli strumenti opportuni per la salvaguardia degli interessi dell'ISTITUTO.
ARTICOLO 4
Possono aderire all'associazione coloro che abbiano compiuto 16 anni di età, lavorano nell'ISTITUTO per contribuire allo sviluppo del marxismo, quale scienza del proletariato, osservano lo Statuto e pagano la quota annuale stabilita.
La domanda di adesione dovrà essere approvata dal Consiglio di Presidenza.
ARTICOLO 5.
L'Assemblea dei soci è composta dai soci in regola con le quote sociali ed è convocata dal Comitato Direttivo ogni cinque anni.
L'Assemblea approva il bilancio di attività, il rendiconto consuntivo, l'operato del Comitato Direttivo e del Consiglio di Presidenza e traccia le indicazioni generali di attività dell'ISTITUTO, elegge il Comitato Direttivo, il Collegio dei Sindaci revisori ed il Consiglio Scientifico.
Le modalità di elezione sono stabilite dall'Assemblea dei soci.
Organi dell'associazione sono:
il Comitato Direttivo,
il Comitato Scientifico,
il Collegio dei Sindaci revisori.
ARTICOLO 6.
Il Comitato Direttivo nomina al suo interno un Consiglio di Presidenza.
Sono di competenza del Comitato Direttivo:
a) la realizzazione del programma di attività, sulla base del programma e delle indicazioni generali stabilite dall'Assemblea dei soci;
b) l'amministrazione del patrimonio dell'associazione.
Sono di competenza del Consiglio di Presidenza:
a) l'accettazione delle domande dei soci;
b) l'esclusione dei soci che si sono resi indegni moralmente;
c) la proposta di nomina dei membri nel Consiglio Scientifico;
d) le proposte di modifiche allo Statuto.
Il Consiglio Scientifico è costituito da quei membri del proletariato che si sono distinti per meriti scientifici a giudizio dell'Assemblea dei soci, sentita la proposta formulata dal Consiglio di Presidenza.
Sono di competenza del Consiglio Scientifico:
a) la programmazione dei corsi teorici del marxismo, ottenutane l'approvazione dal Comitato Direttivo;
b) la tenuta e l'organizzazione dei corsi teorici stessi;
c) la tenuta e l'organizzazione di seminari, convegni e quanto disposto dall'articolo 1.;
d) cura la pubblicazione degli " Annali ";
e) interviene nei dibattiti sulle questioni teoriche e può - ottenutane l'approvazione dal Comitato Direttivo - organizzare su queste " Giornate di Studio " dopo aver curato il coinvolgimento di tutta l'associazione e di tutti i soci.
Il Presidente ed il Tesoriere sono eletti dall'Assemblea dei soci, che può demandare tale compito al Comitato Direttivo.
Essi restano in carica cinque anni e sono rieleggibili solo per un altro mandato.
ARTICOLO 7.
Dell'attività dell'ISTITUTO risponde il fondo comune, formato dai contributi associativi, beni acquistati con tali contributi, da donazioni e da erogazioni a qualsiasi titolo da Enti, Società e privati e dai proventi finanziari ottenuti dai soci, come dichiarato nell'articolo 3.
ARTICOLO 8.
Le eventuali modifiche allo Statuto sono presentate all'Assemblea dei soci dal Consiglio di Presidenza.
Nel caso di scioglimento dell'Istituto, che può avvenire con una maggioranza dei 2/3 dei soci, i beni mobili ed immobili saranno devoluti ad analogo istituto o associazione esistente sul territorio nazionale ed europeo, che abbia finalità, fini e scopi identici all'ISTITUTO, che eredita con i beni ricevuti questo articolo come clausola, quale condizione unica per ricevere i beni.
La proposta di scioglimento deve essere accompagnata dalla proposta di quale istituto o associazione erediterà i beni; ossia la proposta di scioglimento è contestuale a quella dell'indicazione dell'istituto o associazione che erediterà i beni.
Tale istituto o associazione entrerà in possesso immediatamente di tutti i beni previa inclusione nel suo statuto di questo articolo/clausola insopprimibile.
I soci dell'ISTITUTO contrari allo scioglimento sono soci di diritto dell'istituto o associazione che eredita i beni.
ARTICOLO 9.
Le funzioni ed i poteri dell'Assemblea dei soci, che sarà convocata entro il quinto anno dalla fondazione dell'associazione, sono svolte dal Consiglio di Presidenza costituito dai soci fondatori.